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martedì 3 novembre 2015

Expo 2015 - Il giro d'Italia in 5 caffè

Cari amici eccoci al primo appuntamento del dopo-Expo.
La nostalgia è ancora tanta ma la mamma ormai ha ripreso a condurre una vita "normale", ma come promesso mi dedica sempre un po' di tempo per raccontarmi qualche storia dal mondo.

Ancora una volta partiamo dalla fine, ovvero dall'ultima settimana, degli ultimi giorni di Expo sempre ricchi di eventi e di show-cooking.

Per oggi rimaniamo in Italia, con le idee e le ricette dei barman ospiti la scorsa settimana del Padiglione Alitalia-Etihad, per lo show-cooking firmato Lavazza.

Il Giro d'Italia in 5 Caffè, da Nord a Sud con Lavazza

Torino - Bavarèisa Torinese

E' la versione settecentesca del famoso "Bicerin", la bevanda preferita di Camillo Benso Conte di Cavour, Pablo Picasso, Alexandre Dumas (padre), Ernest Hemingway (che lo inserì fra le cento cose del mondo che avrebbe salvato) e Umberto Eco (Il cimitero di Praga).

La base è la cioccolata fondente calda sul fondo del bicchiere, si aggiunge poi l'espresso ed infine come top un velo di crema di latte leggermente shakerata, che deve galleggiare in superficie.

Ingredienti:
1 espresso lungo (50 ml) - il barman consiglia: Lavazza A Modo Mio Passionale
50 ml cioccolata calda
50 ml panna liquida

Padova - Caffè alla Padovana 

In questo caso la base è il classico espresso, guarnito con una crema di latte fredda aromatizzata con sciroppo alla menta e una spolverata di cacao amaro in polvere

Ingredienti
1 espresso - il barman consiglia: Lavazza A Modo Mio Delizioso
20 ml latte
70 ml panna liquida
30 ml sciroppo di menta
cacao

Per preparare la crema di latte, il barman durante lo show cooking ha utilizzato il sifone in cui ha introdotto latte, panna e sciroppo di menta; in mancanza del sifone è possibile ottenere lo stesso risultato montando gli ingredienti con le fruste elettriche in una bastardella.

Napoli - Caffè alla Napoletana

Questa ricetta è un omaggio alle pregiate nocciole di Giffoni; la base è di nuovo in questo caso l'espresso che viene completato da una crema di latte alle nocciole.

Ingredienti
1 espresso - il barman consiglia: Lavazza A ModoMio Dek Cremoso
Per la crema di nocciola:
150 ml panna
100 gr topping alla nocciola

Anche in questo caso il barman ha utilizzato il sifone per preparare la crema di nocciola, ma non è indispensabile.

Reggio Calabria - Caffè alla Calabrese

Una ricetta dal sapore forte e deciso che valorizza la liquirizia, la cui coltura è diffusa nel sud Italia, e in particolare in Calabria viene lavorata nei "conci".

Ingredienti
1 espresso - il barman consiglia l'utilizzo di una miscela 100% arabica
pastiglie di liquirizia
4 cucchiaini di brandy

Pestare nel mortaio la liquirizia fino a  ridurla in polvere, e metterne 1 cucchiaino sul fondo del bicchiere, aggiungere il brandy e l'espresso; decorare con di nuovo un pizzico di liquirizia in polvere.

Lecce - Caffè alla Salentina

Una ricetta fredda e dissetante per smorzare la calura estiva, ammorbidita dal latte di mandorle.

Ingredienti
50 ml caffè (moka o espresso) - il barman consiglia l'utilizzo di una miscela 80% arabica e 20% robusta
300 ml acqua
100 gr sciroppo di latte di mandorla

In un tumbler con ghiaccio aggiungere il caffè zuccherato e il latte di mandorle.

Ecco le 5 ricette!



Il prossimo appuntamento sarà ancora dedicato ad uno show-cooking, che ci porterà ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi con chef  Faisal e la sua cucina fusion.

Alla prossima!

domenica 1 novembre 2015

#ciaoExpo

Ebbene sì, è arrivato anche questo momento.
Expo ha chiuso ufficialmente i battenti ieri a mezzanotte.

Per la mia mamma a due zampe oggi è la giornata della nostalgia, del pensiero che va a tutte le emozioni di questi 6 mesi e più di 40 ingressi, alle cose nuove imparate, alle nuove amicizie nate e al segno che Expo sicuramente ha lasciato e avrà seguito nei comportamenti di tutti i giorni.

Per citare i Modena City Ramblers, che tanto piacciono alla mamma, "...è in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta..."

Da domani si torna alla normalità.

Per modo di dire, perchè da domani la mamma metterà poco a poco nero su bianco i suoi racconti, e io come al solito le darò una zampa quando serve.

Appuntamento a domani con il primo Exporacconto, "Il giro d'Italia in 5 caffè".

#ciaoExpo

martedì 20 ottobre 2015

Le Chat Gourmand a Identità Expo - Le Pàche al pre di Carlo Cracco

Ecco lo sapevo.

Chef Cracco. Ancora lui.
...ma cosa ci troverà di così speciale la mamma...
Cosa diavolo ha che io non ho... Maaaooo!

"Merlino cosa stai brontolando...?"

Mao.
Niente... Mao. Pffftt!

"Merlino... ma non sarai mica geloso! Lo sai che per me esiste uno ed un solo Chef... Le Chat Gourmand... ma non potevo perdere l'occasione di vedere Chef Cracco all'opera dal vivo in uno show cooking!

Dai vieni qui vicino sul divano... che ti racconto come è andata."

Va bene mamma... ma solo se poi mi lasci mettere le zampe nella biscottiera...

Chef Cracco, Identità di Pasta e le Pàche al pre

"Ebbene sì, di nuovo Chef Cracco, il più fotogenico, il più televisivo, il fascino di Masterchef e il diavolo di Hell's Kitchen, ospite la scorsa settimana di Identità Expo con il suo menù stellato, e protagonista dell'appuntamento settimanale "Identità di Pasta", voluto da Expo in collaborazione con il Pastificio Felicetti per valorizzare grazie a showcooking offerti da chef sia celebri che emergenti il prodotto che per eccellenza rappresenta nel mondo la tipicità tricolore."

...poteva mai Le Chat Gourmand lasciarsi sfuggire un'occasione così ghiotta?
eheh... in realtà la mail di prenotazione per la mamma l'ho mandata io...

"Ah davvero Merlino...?
Ma torniamo a noi. Chef Cracco si presenta al pubblico con la sua consueta affabilità e il sorriso sornione che lo contraddistingue.


Prima di presentare la sua ricetta lo Chef ci parla di alcuni suoi progetti.
Progetti in corso, come il "fuori Expo" dell'Ambasciata del Gusto ideato dall'Associazione Maestro Martino all'interno dell' ex Convento dell'Annunciata di Abbiategrasso, con il recupero di un antico chiostro del '400 e di una chiesa sconsacrata. 
E progetti in divenire come il recupero della ex stazione di servizio Agip in Piazzale Accursio a Milano, una struttura degi anni '50, simbolo del boom economico ed esempio di architettura Streamline Moderno con le sue forme arrotondate e che richiamano quelle di una nave. E' proprio di questi giorni la notizia che lo storico edificio è stato rilevato da Garage Italia Customs, azienda di Lapo Elkann che ne farà un luogo di eccellenza e punto di riferimento per il "bello" e il "buono" del made il Italy.

La linea è pronta sul piano cucina, l'acqua bolle, è ora di buttare la pasta!

E che pasta! 
...perchè ridendo e scherzando... (Chef Cracco era particolarmente in vena di battute) quando il piatto riesce bene è merito dello Chef, quando va male è colpa del pastaio!
Il formato scelto per la ricetta sono le Pàche Monograno Matt Felicetti, versione trentina e di dimensione più contenuta del classico Pacchero, circa 3/4 quindi più comoda da mangiare e adatta da presentare in un ristorante.

Gli ingredienti rispecchiano in pieno il tema di Expo, ovvero utilizzo di materie prime semplici ma di qualità, recupero degli avanzi e alimentazione sana con pochi grassi. 
Vediamoli.
- la cipolla, che viene lavorata con un procedimento non complicato ma un po' lungo. Viene cotta in forno intera con la buccia su un letto di sale, a 140° per 3-4 ore, dopodichè viene lasciata a sgocciolare per circa 1 ora in un colino fino ad ottenere una sorta di "melassa" concentrata e dolce. Eliminata poi la buccia, la cipolla viene sfogliata in petali che vengono pressati, stesi su carta forno e di nuovo infornati a 140° fino ad ottenere delle sfoglie croccanti.
- il prezzemolo, che viene bollito in acqua salata, scolato e messo a raffreddare con ghiaccio in modo da mantenerne il colore e infine frullato per ottenerne un succo.
- la lingua bollita, ovvero il gourmet degli avanzi, che sarà sufficiente tagliare a striscioline e scaldare in poca acqua e un filo d'olio appena prima dell'impiattamento finale.
- il "caviale" di lumaca, ovvero le uova di lumaca, perle bianche dal sapore delicato e terroso. Preziose, perchè una lumaca depone le uova una sola volta all'anno.


La pasta viene scolata al dente, mantecata in padella con abbondante succo di prezzemolo, senza aggiungere alcun grasso e impiattata guarnendola con la julienne di lingua, la sfoglia di cipolla croccante, le uova di lumaca e un filo di melassa di cipolla.

L'impiattamento è un momento topico, tanti i piatti da preparare, diverse le componenti da curare, e a dare manforte allo chef oltre alla brigata di cucina entra in azione anche Riccardo Felicetti.

Il pubblico in sala rifà il verso allo Chef.
E lui sta al gioco.

VELOOOCIIII!!!







Un piatto che sicuramente appaga la vista e introduce all'autunno.
E venendo all'assaggio che dire... 
Premessa la mia idiosincrasia per il prezzemolo (o lo ami o lo odi, e io lo odio, ecco l'ho detto. Ne metto pochissimo anche nelle più classiche delle polpette) no, non mi ha entusiasmata.
Indiscutibile la qualità della pasta, la tenerezza della lingua bollita, e l'originalità dei sapori degli ingredienti presi singolarmente, ma che uniti, in particolare le uova di lumaca, risultano un po' coperti dalla clorofilla del prezzemolo.

Esperienza comunque da non perdere per capire come anche partendo da ingredienti semplici ma di alta qualità, e lavorandoli in maniera originale un grande Chef riesca ad ottenere delle vere e proprie creazioni."

mercoledì 7 ottobre 2015

Le Chat Gourmand a Expo 2015 - Nella mia fine è il mio principio

Rieccomi cari amici, passata l'estate, passato il caldo, passate le vacanze in montagna... e passate le lunghe giornate in cui la nostra mamma a due zampe partiva al mattino di buon'ora zaino in spalla sfidando il caldo torrido e ci lasciava tranquilli a casa nel clima-comfort del Pinguino.
Tornava la sera, per cena o spesso e volentieri anche molto più tardi, con la faccia stravolta, ma con negli occhi una luce tutta particolare, come se avesse fatto un giro intorno al mondo, e ci raccontava storie strane di paesi lontani, dove dissalano l'acqua del mare, mangiano il coccodrillo, o raccolgono la nebbia per farne acqua, altri invece in cui studiano dei sistemi per risparmiare energia, o per salvaguardare antiche specie di piante o frutti...
E a me Chat Gourmand raccontava di ricette golosissime, dalla Turchia, dall'Afghanistan, e dall'Eritrea... che cercherà di riprodurre anche a casa ovviamente con il mio zampino...

No amici la mamma non è impazzita tutta d'un colpo, ha semplicemente passato le ferie in Expo!
...adesso però mamma ci spieghi bene cosa hai visto?

"Giusto Merlino, hai ragione.
Che dire, è stato da subito un turbinio di colori, profumi sapori ed emozioni, una cosa che se non sei preparato ti dà alla testa, e nel mio caso direi da dipendenza.
E... sì da circa metà maggio alla fine di Luglio posso dire di aver fatto il "pieno" di Expo, che conosco ormai come le mie tasche. Poi ho staccato un po' la spina, perchè ne avevo bisogno, per far sì che tutto fosse metabolizzato.  

E adesso che ho riordinato le idee posso raccontarvi (a rate, tranquilli... non vi sequestro per 7 ore di coda come al padiglione Giappone) la mia Expo.

Iniziando dal fondo, dalla fine, da cosa rimarrà "dopo".
Ovvero da una conferenza a cui ho partecipato ieri al Politecnico di Milano, e che offre sia agli expottimisti che agli exposcettici diversi spunti di riflessione".

Mettetevi comodi...

Expo: Quale legacy per il futuro di Milano

"La sede: una delle location più prestigiose e storiche della città - il Politecnico di Milano
I relatori: 2 personalità autorevoli quali il commissario unico di Expo Giuseppe Sala e l'assessore all'urbanistica del Comune di Milano Alessandro Balducci, introdotti dal rettore del politecnico Giovanni Azzone e coordinati da un moderatore d'eccezione, il vicedirettore del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi.

Questi gli ingredienti di un incontro che ha fatto il tutto esaurito lunedì 5 Ottobre scorso nell'aula De Donato di piazza Leonardo da Vinci.

A meno di un mese dalla chiusura dell'esposizione universale, è tempo di tirare le somme di un evento sul quale è stato detto tutto e il contrario di tutto. 
I fatti parlano chiaro e ci dicono che Expo è un successo, la dimostrazione che Milano ha tutti i numeri per giocare un ruolo fondamentale per il futuro del Paese, la dimostrazione che l'Italia, quando alla base c'è la consapevolezza di un orgoglio da riscoprire, è capace di dare il meglio di sè e di gestire grandi eventi.
Expo ha alzato la tensione e generato grande entusiasmo, l'importante ora è far sì che la tensione non cali, che tutto questo non sia un punto di arrivo ma un punto di partenza. E dobbiamo essere rapidi, perchè il resto del mondo va più veloce.
Come già diceva anche lo chef Carlo Cracco più di un anno fa in occasione di una conferenza a RistorExpo (vi ricordate? Ne avevamo parlato QUI).

Expo è entusiasmo, ordine, organizzazione, ma è davvero questa l'Italia? ...o finirà tutto con il 31 di Ottobre?
A questo interrogativo risponde Beppe Sala, che dichiara: «Expo funziona, innanzitutto perchè vi si percepisce dovunque l'Italian Style, nell'attenzione ai particolari, al design, alla sistemazione delle luci e delle piante, fino alla maestria degli artigiani evidente nel Padiglione Zero. Funziona perchè in uno spazio di pochi metri quadrati c'è tutto il mondo. E funziona perchè le "operations" funzionano; logistica, sicurezza e pulizia sono ai massimi livelli. E questo la gente lo percepisce, sta in coda e percepisce questo sforzo. E anche lo stare in coda ai padiglioni in questo modo diventa parte dell'esperienza stessa, del dire "Io c'ero". 
Funziona grazie alla comunicazione, alla rete, al passaparola.
A questo punto non possiamo più crogiolarci nel concetto che il nostro Paese è il più bello del mondo perchè la bellezza disorganizzata non è più bellezza.
Dobbiamo fare qualcosa che abbia senso e che funzioni, e comunicarlo bene fidandoci di più del giudizio della gente, con la consapevolezza che si può fare, se alla base c'è una collaborazione collettiva»

Il timore ora è cosa succederà nei prossimi mesi? Rimarrà una cattedrale nel deserto come a Siviglia o ad Hannover?
Ci rassicura a questo proposito l'assessore Balducci«Resteranno sicuramente Palazzo Italia, Cascina Triulza e stiamo considerando la possibilità di mantenere anche Padiglione Zero, dato che per come è stato progettato può durare qualche anno e non richiederebbe interventi immediati.
Ad oggi esiste solo una proposta, non ancora un progetto, di trasferire l'Università Statale, le facoltà che si trovano a Città Studi, insieme al progetto di Assolombarda di realizzare un parco tecnologico. 
Il punto è stabilire un'intesa politica tra i tre soggetti interessati: Comune di Milano, Regione Lombardia e Governo Italiano. 
Inizialmente (si parla di Novembre 2014) si pensava di gestire il post-Expo come un'operazione di pianificazione tradizionale  senza prima costruire l'accordo con gli attori dell'operazione che avrebbero potuto intervenire, con un piano regolatore tradizionale in attesa di un potenziale acquirente che risolvesse il problema della riqualificazione dell'area.
La criticità del mercato immobiliare ha portato poi ad un bando di gara molto complesso, aperto in contemporanea con altre offerte quali Porta Vittoria, Santa Giulia e CityLife, e che di fatto è andato deserto.
Senza contare che il sito di expo non esisteva ancora, era un non-luogo, non ancora nella mappa della popolazione di Milano.
Alla luce del fallimento della gara l'allora assessore all'urbanistica ha chiesto a Politecnico e Università Statale di scendere in campo, ma nel frattempo il tutto è slittato a settembre 2015.
E nel frattempo la situazione è cambiata totalmente, ha definito il sito di Expo come una grande piazza metropolitana (grazie anche all'apertura serale), come la darsena e il parco nord.
Da qui viene l'idea del rettore della Statale di spostare in questa piazza metropolitana il polo universitario, considerando anche che le grandi trasformazioni urbanistiche degli ultimi 20 anni sono legate all'università vedi Bovisa, Barona, Bicocca...
C'è sicuramente un interesse al progetto da parte del governo centrale (Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Martina e il Premier Renzi) e stiamo aspettando da un giorno all'altro che il governo convochi il tavolo su cui ha espresso il proprio consenso in modo da trasferire su un nuovo progetto la spinta e l'energia che Expo ha dato.»

Quello dei numeri è stato un incubo. Dalla decisione di non diffondere subito i dati sugli ingressi, alla scelta di introdurre l'ingersso serale che avrebbe secondo molti svuotato la città, scelte che hanno portato a critiche e delle quali ci parla Beppe Sala:«Ci ho messo la faccia per proteggere il mio team di lavoro e di proposito non ho dato subito i numeri degli ingressi. 
Era tutto previsto, anche le affluenze di questo ultimo periodo. In tutte le esposizioni gli ultimi 2 mesi fanno il 40%-45% degli ingressi.
Lo confesso, quando ho pensato a quali tipologie di biglietti vendere, ho pensato a quando si va a sciare: abbiamo il giornaliero, il biglietto di più giorni, lo stagionale...
Bene, abbiamo venduto più di 60.000 season pass.
L'apertura serale? La "movida" di Expo? In realtà è la movida delle carrozzine e dei passeggini, un sacco di mamme. Pensando all'apertura serale abbiamo pensato che se la gente avesse visto quanto è bello di sera sarebbe tornata di giorno, cosa che è avvenuta.
Vogliamo parlare di numeri? 
Gli hotel hanno fatto +60%.
Le carte di credito nei mesi di luglio-agosto il +30% rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente.
Impressionante il dato degli operatori telefonici, con un +160% sul traffico dati.
Bisogna avere la lucidità di guardare le cose nel lungo termine.

Ad esempio: quanto vale per Milano l'articolo del NY Times di Gennaio che dice: il posto dove andare nel 2015 nel mondo? Milano per l'Expo. Pensateci» 

(lo speciale viaggi del NY Times è stato aggiornato a Luglio, e Milano rimane sempre al top, ndr.)

Expo ha visto un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, i milanesi hanno "scoperto" il passante ferroviario. Cosa ci dice riguardo alla mobilità? Sta cambiando qualcosa?
«Sicuramente Expo come grande piazza metropolitana ci fa capire che che anche zone periferiche possono diventare una "centralità"» ci spiega l'assessore Balducci «Pensiamo a Porta Nuova, Scalo Farini, Bovisa, Expo, Arese, Malpensa; ci troviamo su una direttrice importante di sviluppo, se questa si configura come direttrice di sviuppo delle università e della tecnologia.»

Rimane un rammarico riguardo al tema dell'acqua? 
«Expo è sicuramente un'occasione per stabilire un centro di eccellenza e di competenza sull'acqua, l'idea c'è ancora» dichiara Sala «Milano è una città perfetta, viviamo grazie all'acqua, se siamo ricchi è perchè gli antichi sono arrivati qui su questo territorio che era un territorio paludoso e hanno avuto la capacità di gestire l'acqua come nessun altro. Realizzando una rete di canali artificiali, navigli...
La partita è ancora aperta.
L'acqua è elemento storico per Milano e può essere elemento del futuro. E in un futuro perchè no una riapertura dei navigli a Milano?»
«E' in corso uno studio per la riapertura navigli» conferma Balducci « E' un investimento importante. Le zone interessate potrebbero essere inizialmente la zona Fulvio Testi o la zona più centrale di Conca dell'Incoronata. 
Anche la situazione delle zone agricole di Milano è cambiata molto negli ultimi 10 anni. 
Inizialmente in realtà erano zone in degrado in attesa di edificazione; adesso sono stati rifatti i contratti agricoli in modo da dare piu tempo per sistemare gli investimenti, includendo le cascine.
Sono stati realizzati dei mercati agricoli.
Inoltre abbiamo 100 ettari non ancora assegnati (ex Ligresti). Per il 50% di questi terreni verrà emesso un bando per giovani agricoltori di prossimità.
E' stato stipulato inoltre un accordo con Esselunga per la vendita di prodotti di agricoltura milanese»

Conclude infine il confronto il messaggio positivo del rettore  Azzone: «Sono ottimista, lavorando con i giovani. Milano ha una serie di elementi che ci fanno scommettere positivamente sul futuro. Può essere il pezzo di Paese che fa risalire il resto, deve fare da traino e collettore di sviluppo per l'Italia.
Milano ha tante anime, la sfida è far si che convergano su un fine comune.»

giovedì 21 maggio 2015

Le Chat Gourmand a Expo 2015 - Prime Impressioni

Piove piove...
...la gatta non si muove...
...
...
...e il gatto?
...il gatto ghiottone che fa?

Ovvio.
Sceglie la giornata più piovosa della settimana per fare un primo sopralluogo a Expo 2015!

"Merlino... raccontala giusta, lo sai che le bugie hanno le zampe corte!"

Maaaooo!
Ma non è colpa mia se i felini non sono ammessi all'interno di Expo!
Dovrei forse travestirmi da cane guida?
Mon Dieu! ...sarebbe oltremodo imbarazzante. Con tutto il rispetto.
Per fortuna ho la mia inviata speciale, di cui mi fido ciecamente, vero mamma? Vero che ci racconti tutto?

"Certo Merlino.
Ebbene sì è proprio il caso di dire che Le Chat Gourmand ha ricevuto il battesimo di Expo, vista l'abbondante pioggia.
L'occasione?
Incontrare di nuovo gli amici del Consorzio Tutela Grappa Trentina in visita a Expo in comitiva e farsi una prima veloce impressione, che di solito è quella che conta.

Io ve lo dico: Expo 2015 è una figata pazzesca.
Poi vedete voi.

Tant'è che appena uscita sono ripassata alla biglietteria per acquistare il Season Pass che mi permetterà 1 ingresso al giorno da qui al 31 Ottobre, e avrò tutto il tempo necessario per vivere l'evento a 360°.

"Nutrire il Pianeta - Energia per la vita"


Un'occasione unica per conoscere e capire come il mondo e in particolare i Paesi più lontani dal nostro concetto di "alimentazione" ed "energia" hanno sviluppato il tema dell'esposizione.
E l'idea, ambiziosa, è di organizzare le mie visite per aree tematiche e raccontarvi tutto qui, con storie, foto, video, consigli e ovviamente qualche ricetta.

Mettiamo subito in chiaro una cosa.

Expo NON E' la Fiera dell'Artigianato nè il Salone del Gusto nè qualsivoglia altra "fiera" a carattere mangereccio.
Se siete quindi alla ricerca di degustazioni gratuite di vino, birra o quant'altro e sperate di mangiare a ufo trastullandovi da un padiglione all'altro... beh state a casa.
Risparmiate i soldi del biglietto e del trasporto, liberate un posto nelle file e risparmiate al resto del mondo i commenti sui social tipo "eh ma a Expo se vuoi mangiare si paga tutto".
Davvero, siamo solo a 20 giorni dall'apertura ma mi escono già dalle orecchie.

5 Consigli "Tanto per non sbagliare"

1. Trasporti: treno e metropolitana tutta la vita. Il parcheggio va prenotato e costa quasi come il biglietto di ingresso.

2. Ingresso: Sarà banale ma... se volete entrare per le 10:00, vedete di arrivare ai cancelli una mezz'ora prima; non sarete in pole position ma nemmeno troppo dietro. I controlli sono come quelli in aeroporto, se arrivate ai cancelli alle 10:00 ne varcherete la soglia se tutto va bene 1 ora e mezza dopo...
L'alternativa è di presentarsi ai cancelli direttamente a mezzogiorno.

3. Code: Resistete alla tentazione di fiondarvi subito a visitare Palazzo Italia. Se alle 11:00 di un anonimo mercoledì di pioggia la fila è un serpentone improponibile e il tempo di attesa è stimato in 1h 30' non oso immaginare cosa sia nei week-end.
Andate a visitare qualcos'altro e ripresentatevi un paio d'ore dopo, alle 13:00 ve la caverete in una ventina di minuti. D'accordo vi giocate la canonica "pausa pranzo", ma dato che l'ultima cosa che vi possa capitare a Expo 2015 è morire di fame, direi che questo è un NON problema.

4. Overload: Il sito di Expo è immenso; se non ci siete ancora stati non ne avete idea. A occhio in una giornata-tipo riuscirete a vedere e apprezzare meno del 10% di quello che offre. 
Fatevene una ragione. Un giorno non basta. Ma neanche due.
E questo ci porta direttamente all'ultimo punto.

5. Season Pass: per chi abita a Milano o meglio ancora come me sull'asse del Sempione è un must have.
E' una card nominale che consente 1 ingresso al giorno dal giorno dell'attivazione fino al 31 Ottobre, e varco dedicato all'ingresso.
Costa 115€ MA se siete in visita a Expo con un biglietto giornaliero e all'uscita vi presentate IL GIORNO STESSO ad una qualsiasi delle biglietterie, lo acquisterete a prezzo scontato (90€).
Che facendo due conti, con il biglietto a data fissa a 34€, si ammortizza in altri 3 ingressi.

Bene, per il momento è tutto.
Vi lascio con l'immagine simbolo dell'Albero della Vita e vi do appuntamento alla prossima puntata, data da destinarsi ma itinerario ben definito e dedicato al Padiglione Zero, Lake Arena e Biodiversity Park.

Stay Tuned!"